Pochissimi capi ne erano al corrente
Roma, 11 ott. (askanews) – E’ stato Mohammed Deif, sopravvissuto a sette attentati israeliani, a pianificare l’operazione Al-Aqsa Flood lanciata sabato scorso contro Israele e costata la vita finora a oltre 1.200 persone. Lo ha riferito alla Reuters una fonte vicina ad Hamas nella Striscia di Gaza e una fonte della sicurezza israeliana ha confermato al quotidiano Ynet che Deif è stato direttamente coinvolto nella pianificazione e negli aspetti operativi dell’attacco.
Secondo la fonte vicina ad Hamas, è stato nel maggio 2021 che Deif ha iniziato a pianificare l’operazione: “Tutto è partito dalle scene e dai video dell’assalto di Israele alla moschea Al Aqsa durante il Ramadan, con i fedeli picchiati, aggrediti, e anziani e giovani trascinati giovani fuori dalla moschea. Tutto questo ha acceso e alimentato la rabbia”.
Sopravvissuto a sette attacchi israeliani, l’ultimo nel 2021, Deif parla raramente e non appare mai in pubblico. Così, quando la tv di Hamas ha annunciato che avrebbe parlato sabato, i palestinesi sapevano che stava succedendo qualcosa di importante. “Oggi la rabbia di Al Aqsa, la rabbia del nostro popolo e della nostra nazione sta esplodendo. Nostri mujahedeen (combattenti), oggi è il vostro giorno per far capire a questo criminale che il suo tempo è finito”, ha detto Deif nel messaggio registrato.
La fonte vicina ad Hamas ha spiegato che la decisione di preparare l’attacco è stata presa da Deif, che comanda le Brigate Al Qassam di Hamas, e da Yehya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, precisando però: “Ci sono due cervelli, ma una sola mente”.
La stessa fonte ha confermato quindi quanto detto ieri all’Associated Press dal leader di Hamas in esilio a Beirut, Ali Barakeh, ossia che dell’operazione erano al corrente solo pochissimi leader di Hamas.
Secondo un’altra fonte regionale sentita dalla Reuters, anche l’Iran, pur sapendo di un’importante operazione in preparazione, non nè conosceva tempi o dettagli. L’operazione non è stata discussa in nessuna sala operativa congiunta che coinvolgesse Hamas, la leadership palestinese, i militanti libanesi Hezbollah e l’Iran, ha aggiunto la fonte, rimarcando: “Era un cerchio molto ristretto”.
Il piano messo a punto da Deif ha previsto un lungo periodo dedicato a fuorviare Israele, a fargli credere che Hamas non fosse interessato a scatenare un conflitto e si stesse concentrando invece sullo sviluppo economico della Striscia di Gaza. E così mentre Israele iniziava a fornire incentivi economici ai lavoratori di Gaza, i combattenti del gruppo venivano addestrati, spesso sotto gli occhi dell’esercito israeliano, ha detto una fonte vicina ad Hamas.
“Ci siamo preparati per questa battaglia per due anni”, ha rimarcato Ali Baraka, capo delle relazioni esterne di Hamas.