Dalla portaerei Ford – non vedo il senso – ad aiuti a Palestina
Milano, 11 ott. (askanews) – Nella sua ennesima arringa contro gli Stati Uniti e contro i Paesi Ue, alla plenaria della Settimana energetica russa, il presidente Vladimir Putin affronta per la prima volta dallo scoppio dell’attuale guerra israelo-palestinese la questione mediorientale. Ecco quali sono stati i punti principali:
PORTAEREI USA, IRAN E DETERRENZA
Non le manda a dire alla Casa Bianca, manifestando una certa insofferenza per la Gerald R. Ford, la più potente portaerei al mondo, che ieri il presidente americano Joe Biden ha annunciato in rotta verso Israele. Putin ha detto di non capire “perché gli Stati Uniti stiano trascinando lì portaerei dal Mar Mediterraneo, una, e ne hanno annunciato la seconda: non vedo davvero il senso. Cosa pensano di bombardare il Libano? O Cosa? O semplicemente hanno deciso di spaventare qualcuno, ma ci sono persone che non hanno più paura di nulla. Non è necessario risolvere i problemi in questo modo, ma cercare soluzioni di compromesso”.
“Fatemi essere chiaro: non abbiamo spostato la portaerei per Hamas”, aveva detto ieri il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan, precisando che è stato fatto “per inviare un chiaro messaggio di deterrenza ad altri stati o attori non statali che potrebbero cercare di ampliare questa guerra”.
Putin ha definito infondate le accuse contro l’Iran di coinvolgimento nell’aggravamento del conflitto israelo-palestinese. “Spero che il buonsenso prevalga”, ha dichiarato. “Come al solito le prove non ci sono”, ha detto. Parole pronunciate mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken è atteso in Medio Oriente con la priorità assoluta di trasmettere un messaggio di deterrenza, in gran parte rivolto all’Iran e ai gruppi sostenuti dall’Iran come Hezbollah, per impedire lo scoppio di una guerra più ampia. Gli Usa hanno parlato di complicità ma non di prove. E tuttavia ieri Biden ha definito l’attacco di Hamas “male assoluto”, ha riaffermato il sostegno degli Stati Uniti a Israele e ha lanciato un evidente avvertimento all’Iran e ai gruppi sostenuti dall’Iran contro lo sfruttamento del conflitto: “non fatelo”.
ENERGIA
Putin ha detto che “non è noto se sarà possibile in qualche modo calmare la situazione nel prossimo futuro” in Medio Oriente, “ma dobbiamo lottare per questo, perché l’espansione della zona di conflitto può portare a gravi conseguenze. A proposito, anche nel settore energetico”.
SOLUZIONE “DUE STATI PER DUE POPOLI”
Il leader del Cremlino ha dichiarato che la Russia ha “sempre sostenuto l’attuazione delle decisioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu, tenendo presente innanzitutto la creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente”. Il riferimento è alla risoluzione 478 del 1982 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che prevede “la creazione di uno stato palestinese indipendente entro i confini del 1967 con capitale Gerusalemme est, che viva in pace e sicurezza con Israele”.
AIUTI E PROBLEMI
Putin ha accusato gli Stati Uniti di aver “cercato di sostituire la soluzione dei problemi politici fondamentali con una sorta di sussidio materiale” e in particolare di sostituire “la soluzione dei problemi fondamentali della Palestina con aiuti umanitari”. Putin ha sottolineato che “senza risolvere le questioni politiche fondamentali, la principale delle quali è la creazione di uno Stato palestinese sovrano”, è impossibile – secondo lui – risolvere il problema nel suo insieme.
Mentre Putin finiva di parlare è giunta la notizia della preparazione di una visita del leader palestinese Abu Mazen in Russia. Una data precisa sarà concordata tempestivamente, hanno fatto sapere dal Cremlino.