Intervento alle commemorazioni del 60esimo anniversario del disastro del Vajont

Erto e Casso (Pn), 9 ott. (askanews) – “Occuparsi dell’ambiente, rispettarlo, è garanzia di vita”, perchè alla “prevaricazione” dell’uomo corrisponde la violenza della natura. È l’ammonimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento alle commemorazioni del 60esimo anniversario del disastro del Vajont.

“Assicurare condizioni di sicurezza e garanzia di giustizia – come richiede il buon governo – rimane obiettivo attuale e doveroso nella nostra società. Per evitare atteggiamenti di indifferenza, di presunzione, di superiorità rispetto ai segnali della natura. Pagati qui a così caro prezzo. Per non capitolare a quello che il presidente Fedriga ha definito ‘desiderio cieco dell’uomo di piegare la natura a proprio piacimento al fine di ottenere il massimo profitto’. A un intervento dell’uomo che si traduce in prevaricazione, corrisponde la violenza della natura”.

Dunque “assicurare una cornice di sicurezza alla nostra comunità significa saper apprendere la lezione dei fatti e sapere fare passi avanti. L’interazione dell’uomo con la natura è parte dell’evoluzione della natura stessa. Perché l’uomo è parte della natura, ma non deve divenirne nemico. Non si tratta di un tema di esclusivo carattere ecologico. Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco nella sua recentissima esortazione. Si tratta di saper porre attenzione e saper governare, con lungimiranza, gli squilibri che interpellano, mettendo in discussione, l’umanità stessa e i suoi destini”. “La tragedia che si è consumata al Vajont reca il peso di pesanti, responsabilità umane, di scelte gravi che venivano denunziate, da parte di persone attente, anche prima che avvenisse il disastro” ha sottolineato il presidente della Repubblica. L’impegno a conservare la memoria del disastro del Vajont è “irrinunziabile” e “tutti lo avvertiamo come compito della Repubblica. Anche per questo motivo ritengo che sia non soltanto opportuno ma doveroso che la documentazione del processo celebrato a suo tempo sulle responsabilità rimanga in questo territorio”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, raccogliendo – nel suo intervento alle commemorazioni del disastro del Vajont – l’appello delle comunità locali, tra cui quello del sindaco di Longarone.

“Quella documentazione era stata, necessariamente, raccolta nei luoghi del giudizio penale perché aveva allora una finalità giudiziaria. Conclusi, da tanti anni, i processi, oggi riveste una finalità di memoria e ciò che attiene alla memoria deve essere conservato vicino a dove la tragedia si è consumata. Per onorare le vittime del Vajont e per riceverne ammonimento per evitare nuove tragedie”.

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