Nel segno dell’agricoltura sostenibile, ristorazione e hotelling di qualità
Roma, 29 set. (askanews) – Passata definitivamente di mano la proprietà del noto marchio della ristorazione romana ‘Ciao Checca’, il founder Nicola Contaldi La Grotteria è pronto per una nuova iniziativa nel segno dell’agricoltura sostenibile nonché della ristorazione e dell’hotelling di qualità. Nell’estate del 2022 – si legge in una nota – è stata perfezionata la cessione del brand capitolino legato al food vegano e vegetariano, fondato nel 2013. Mentre nel luglio scorso il 45enne romano Contaldi La Grotteria, una laurea in Economia aziendale alla Luiss con specializzazione in marketing, si è dimesso da amministratore delegato e ha lasciato definitivamente in mano alla nuova proprietà – prosegue il comunicato – la gestione del marchio che nel cuore di Roma ha rivoluzionato l’approccio alla pausa pranzo.
“Ciao Checca” ha coniugato infatti la rapidità alla qualità, nel nome della salute e del rispetto dell’ambiente, grazie a un’attenta scelta delle materie prime, un menu accurato, l’adesione all’Alleanza Slow Food dei Cuochi, l’attenzione alle intolleranze alimentari e l’ormai celebre packaging compostabile e riciclabile.
Contaldi La Grotteria continuerà a dare una mano a ‘Ciao Checca’ come consulente per lo sviluppo della catena, ma le sue energie sono concentrate adesso su un’iniziativa che lo ha portato nelle campagne di Saturnia, dentro lo splendido contesto della Maremma. Qui ha rilevato una tenuta da 113 ettari con un casale da 400 metri quadri, che punta a riqualificare per farne un relais di lusso all’insegna del green.
“Continua la nostra collaborazione con Slow Food perché stiamo portando avanti uno studio filologico sull’agricoltura tradizionale, quindi biologica, e sulle antiche sementi – spiega l’imprenditore romano -. Per quanto riguarda la zootecnia, ci concentreremo sulla cinta senese e comunque sulle specie autoctone che hanno bisogno di essere ripopolate e difese. Dobbiamo anche condurre un’opera di riqualificazione e rigenerazione di un suolo che è abbandonato da oltre 20 anni: ciò sarà decisivo pure nell’ottica del contrasto al dissesto idrogeologico. Senza dimenticare il necessario rimboschimento allo scopo di assorbire la Co2: su questo fronte ci faremo supportare da un partner scientifico”.
Il casale, dotato di sette camere doppie e piscina, sarà dedicato all’ospitalità di lusso, ma la ristrutturazione avverrà all’insegna del ‘Nearly zero-emission building’ (Nzeb). Il nome attuale della tenuta è ‘Podere Le Caprarecce’, ma Contaldi La Grotteria promette: “Lo cambieremo esaltando i riferimenti alle radici etrusche e al concetto di fecondità. Ma soprattutto rispetteremo i cicli e persino la meravigliosa lentezza della natura che non va sfruttata per ottenerne la massima resa, ma custodita e tramandata alle prossime generazioni”.