Caro Giorgio, cercheremo di seguirla sempre
Roma, 26 set. (askanews) – L’Europa “è stata la via maestra” di Giorgio Napolitano, “statista italiano e anche europeo”. Per lui, “uomo di sinistra al servizio delle istituzioni, l’avvenire dell’Italia non poteva, non doveva prescindere dalla collocazione europea”. Il commissario europeo Paolo Gentiloni – nel suo discorso alle esequie nell’Aula di Montecitorio – sceglie di evidenziare il convinto europeismo di Napolitano: “Il suo richiamo all’Europa non era retorica, era il frutto di un cambiamento di rotta all’interno del suo partito, il Pci, per il quale Napolitano si era battuto sul piano politico e culturale”. Evoluzione che andò “di pari passo con la scelta atlantica: anche di questa Napolitano, senza mai rompere con la sua parte politica, fu precursore e sostenitore coerente per mezzo secolo”.
Per Napolitano, sottolinea ancora Gentiloni, “la scelta europea è stata scelta di campo, di vita, di libertà. Non era un’Europa qualsiasi, era l’ideale progetto di un’autentica integrazione europea. Un’Europa più unita”, che dunque potesse essere “più forte sul piano geopolitico in difesa della libertà e più giusta per l’avanzamento dei ceti popolari. Progetto quanto mai attuale”, che “è stata la bussola di Napolitano nel corso dei decenni”.
“Patriota costituzionale, partecipò al percorso costituente sulla revisione dei trattati. Lo fece sul serio, alla Napolitano, un parlamentare che dava l’esempio, aperto a tutto e a tutti tranne che all’approssimazione. Prendeva sul serio la democrazia, e per lui la democrazia era innanzitutto il Parlamento. Ha sollecitato l’impegno europeo per la gestione dei flussi migratori, compreso in anticipo il ruolo europeo per la transizione climatica, guardava con preoccupazione alla crisi ucraina”.
E conclude Gentiloni: “Salutiamo un grande presidente, un simbolo della credibilità e della forza delle istituzioni della repubblica, stretti intorno al presidente Mattarella che di questa credibilità e forza è espressione ogni giorno. Salutiamo un grande riformista europeo: per lui l’Europa è stata sempre la via maestra. Caro Presidente, caro Giorgio, questa via, la tua via, cercheremo di seguirla sempre”.