I probiotici i più richiesti ma è boom di vitamine e prodotti per insonnia

Milano, 25 set. (askanews) – Nel 2023 gli italiani hanno acquistato 200 milioni di confezioni di integratori alimentari, attraverso il canale farmacia che è il principale punto di acquisto nel nostro Paese. Un numero che se rapportato ai consumi di 10 anni fa mostra un incremento del 60% rispetto ai 125 milioni di confezioni di allora. Questo ha determinato una crescita del fatturato dell’industria che è raddoppiato da 1,8 a 3,5 miliardi di euro. E’ questa una elaborazione di Integratori & Salute (l’associazione che rappresenta il comparto degli integratori alimentari in Italia e che è parte di Unione italiana food) su dati Newline riferiti al canale farmacia, negli ultimi 10 anni.

Tra le categorie di integratori più richieste al primo posto troviamo i probiotici che si confermano – anche rispetto a 10 anni fa – la tipologia più acquistata con 26,5 milioni di confezioni vendute (+40% rispetto al 2013). Seguono i sali minerali, con 14 milioni di confezioni e le vitamine che, con 13,1 milioni di confezioni, sono il prodotto tra i primi cinque che ha registrato l’incremento maggiore (+157% in 10 anni) tra le principali categorie. Completano la top five degli integratori più venduti attualmente i prodotti per la tosse, con 11,8 milioni di confezioni (+188%) e i lassativi con 11,3 milioni di confezioni (+22%).

Dal 2013 ad oggi, le crescite maggiori hanno riguardato gli antiacidi e antireflusso (+205%), i prodotti per la tosse, (+180%), quelli per l’insonnia e il benessere mentale (+155%), le vitamine (+157%) e gli integratori per le funzioni immunitarie (+ 144%). Allo stesso tempo, alcuni integratori hanno avuto una flessione rispetto al 2013, come quelli per il controllo del peso, con 1,5 milioni di confezioni (-38%) e gli antiossidanti con 2,5 milioni di confezioni (-9%).

Anche i dati che riguardano la vendita diretta degli integratori confermano questa crescita. Secondo Avedisco, il fatturato degli integratori alimentari per le aziende associate, è passato negli ultimi 10 anni da 153 milioni di euro a 366 milioni di euro e ha visto raddoppiare il numero delle aziende che operano in questo ambito: da 11 a 23. Anche sul fronte dell’occupazione, gli incaricati alle vendite registrano un forte incremento da 115 mila a 307 mila persone, con una percentuale femminile che è passata dal 66% al 72%.

“Il nostro Paese – afferma Germano Scarpa, presidente di Integratori & Salute – è leader europeo in questo mercato, coprendo abbondantemente il 29% del valore totale dello stesso, che in Europa supera i 13 miliardi di euro. Gli ultimi 10 anni hanno sicuramente visto crescere una maggiore attenzione alla salute; il consumatore dimostra di essere oggi evoluto nel suo comportamento: si informa, ha aumentato la regolarità di assunzione degli integratori ed è maggiormente attento anche alla salute dei suoi familiari. Riteniamo opportuno ricordare sempre che la loro principale funzione non è quella di curare le malattie, ma di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Il che vuol dire: mantenere sane le persone che stanno già bene”.

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