Un’operazione che coinvolge uno dei brand giapponesi più amati
Roma, 22 set. (askanews) – E’ una di quelle operazioni economiche in cui, più che per i miliardi coinvolti, a far rumore è soprattutto il valore sentimentale e reputazionale del “brand” coinvolto: in questo caso è il mitico Studio Ghibli del genio dell’animazione Hayao Miyazaki – autore di successi come “La città incantata” e “Porco rosso” e da poco tornato nei cinema con “Il ragazzo e l’airone” – a essere stato acquistato per una quota rilevante dal network televisivo Nippon Television Holdings.
Nippon TV non ha rivelato a quanto ammontava l’offerta che le ha permesso di entrare in possesso del 42,3% dei mitici studi d’animazione. Nel suo comunicato, ha dato una motivazione “sentimentale” e di valorizzazione del brand, più ancora che industriale, per l’operazione. “Da quando nel 1985 ha trasmesso in TV “Nausicaä della valle del vento” (1984, regia di Hayao Miyazaki), Nippon TV ha mostrato i lavori dello Studio Ghibli nel suo programma cinematografico Friday Road Show. Nippon TV ha una lunga storia di collaborazione con lo Studio Ghibli, incluso il finanziamento alla produzione cinematografica della Ghibli a partire da “Kiki’s Delivery Service” (1989, regia di Hayao Miyazaki) e il sostegno all’apertura del Museo Ghibli, a Mitaka”, ha premesso il network nel suo comunicato. “Nippon TV ha deciso di acquisire le azioni di Studio Ghibli perché ritiene che sostenere questo studio di livello mondiale più che mai contribuirà a migliorare il valore aziendale dell’intero gruppo Nippon TV”.
Secondo il comunicato, mentre Miyazaki manterrà il titolo di presidente onorario, a guidare lo studio sarà come presidente Hiroyuki Fukuda, un alto dirigente operativo di Nippon TV..
“Ghibli è diventato troppo grande perché una sola persona possa trasportarne il carico”, ha detto ai giornalisti il presidente dello Studio Ghibli Toshio Suzuki in una conferenza stampa giovedì. “Credo che le cose non funzionerebbero senza l’aiuto di una grande azienda, piuttosto che di un individuo”.
Un’ammissione sensata, quella di Suzuki, alla luce del fatto che Miyazaki ha 82 anni e lo stesso Suzuki 75. Da tempo, in effetti, a Studio Ghibli si ragionava di successione, come se si trattassi di una famiglia imperiale e, in effetti, parliamo dell’imperatore dell’”anime”. Tra l’altro il figlio del grande regista, Goro Miyazaki, anche lui affermato regista di anime, ha in precedenza rifiutato il ruolo, dicendo che è difficile gestire Studio Ghibli da solo. Sarà amministratore delegato, invece, con Suzuki presidente del Consiglio d’amministrazione. Nippon TV, oltre al presidente, avrà un revisore dei conti e tre direttori (uno dei quali sarà lo stesso Fukuda).
La formalizzazione della decisione verrà dall’assemblea straordinaria degli azionisti il 30 ottobre.