È necessario un salto di qualità per prevenire incidenti mortali e infortuni

“È sbagliato tagliare le ore di formazione obbligatoria nei settori ad alto rischio. Serve più formazione per prevenire incidenti mortali e infortuni sul lavoro”, sottolinea Giorgio Graziani, segretario confederale della Cisl.

“La Cisl ha già espresso formalmente la propria posizione sui contenuti della bozza di accordo Stato-Regioni sulla formazione obbligatoria per la sicurezza, di cui si discute da un anno e mezzo”.

“La nota che abbiamo inviato alla DG Salute e Sicurezza il 6 settembre scorso aveva lo scopo di chiarire le questioni chiave e di orientare la discussione per arrivare a una bozza di formulazione comune in vista dell’incontro a livello tecnico con la DG previsto per il 15 settembre (poi rinviato)”.

“Tra i vari punti evidenziati nella nostra nota, abbiamo contestato la riduzione delle ore di formazione per i settori ad alto rischio, il numero insufficiente di ore previste per la formazione dei datori di lavoro nella funzione di RSpp (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), o l’utilizzo dell’e-learning nei corsi previsti, in quanto abbiamo espresso la nostra contrarietà”.

Secondo Graziani: “Siamo già molto indietro. Per questo ci auguriamo che il confronto riprenda al più presto con l’obiettivo di modificare ulteriormente la bozza, come nei precedenti documenti che hanno inserito modifiche da noi apprezzate, sulla base di sollecitazioni e proposte della stessa Cisl”.

“La nostra decisione dovrà tenere conto di tutte le posizioni e le sensibilità espresse in sede di elaborazione della bozza finale, riconoscendo che il salto di qualità nella riduzione degli infortuni sul lavoro sta nella prevenzione e nella formazione, e che occorre fare ogni sforzo per rafforzarla e o renderla pienamente efficace. Non c’è alternativa”.

Ciro Di Pietro

Immagine di Drazen Zigic su Freepik

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